Un
viaggio in Tunisia dovrebbe implicare non solo la visita delle più
note località turistiche (Tunisi, Bizerta, Djerba, Tabarka,
Hammamet, Monastir), che purtroppo oggi sono sempre più occidentali
nei loro usi e costumi, ma soprattutto la visita di quelle località
e città ancora oggi in gran parte incontaminate dal turismo
selvaggio, dove, non solo la grande musicalità della lingua araba la
fa da padrona nella vita quotidiana, ma dove ancora oggi il ritmo
della giornata viene scandito dal sorgere e dal calare dal sole, dal
canto dei galli, dal richiamo del muezzin alla preghiera, dal profumo
del pane fresco e dall'inconfondibile aroma delle pietanze a base di
curry. Se
da un lato importanti città come Tunisi (capitale politica del
paese, famosa per il suo suq, il Parco del Belvedere, la cinta
muraria della città antica e le sue porte) e Hammamet richiamano
ogni anno un grande afflusso di turisti per il loro costo limitato,
le spiagge e i moderni alberghi di lusso dotati di ogni comfort, la
maestosità delle loro medine, i colori delle stoffe dei suq e la
loro facile accessibilità, chiunque voglia realmente immergersi nel
mondo arabo lasciandosi alla spalle l'aura occidentale che ci
caratterizza, deve inevitabilmente spingersi più a sud del
paese. Partendo
da Tunisi con un louages, un tipo di taxi che trasporta, per una
tariffa forfettaria abbastanza bassa, molti viaggiatori, nel nostro
percorso diretti a sud verso il deserto sono inevitabili alcune
soste: meritano sicuramente una visita accurata il museo del Bardo,
situato alla periferia occidentale di Tunisi, museo archeologico che
si sviluppa su tre piani e che contiene la più ricca collezione di
mosaici romani del mondo, e Cartagine, oggi sobborgo di Tunisi,
inserita nel 1979 dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità,
fondata nel 814 a.C. e famosa per le sue rovine. Poco distante da
Cartagine, a circa 20 km da Tunisi, è obbligatoria la sosta a Sidi
Bou-Said, piccolo e delizioso villaggio fondato nel Duecento e
situato in cima a una collina affacciata sul mare sulla quale si
trova il marabutto del santo fondatore del paese. Il paese, luogo di
incontro di tutti gli artisti, si caratterizza per le sue case, tutte
di un bianco splendente che contrastano con l’intenso azzurro di
porte e balconi, ed è inoltre particolarmente famoso per il festival
dei Sufi che circonda il paese di un intenso soffio
mistico. Proseguendo
lungo la costa incontriamo le città di Hammamet (a circa 60 km da
Tunisi, famosa stazione balneare dotata dei più moderni hotel e
dominata, nella piazza centrale, dal monumento al ciclamino, fiore
rappresentativo della città e del mondo arabo), Sousse (a 143 km da
Tunisi, terza città della Tunisia famosa per la sua medina, inserita
nel 1988 tra i patrimoni dell’umanità dall’UNESCO,
particolarmente pittoresca e animata, per la Grande Moschea, il Museo
Nazionale, e le catacombe) e Monastir (a circa 160 km da Tunisi,
famosa per i suoi paesaggi e per le spiagge che la rendono una delle
prime stazioni turistiche della Tunisia, per il mausoleo di
Bourguiba, primo presidente della Tunisia, il Museo Islamico, e per
il Ribat di Harthema). Sono anche queste importanti città, molto
interessanti da visitare, ma che a causa del sempre maggiore afflusso
turistico proveniente dall'occidente hanno perso il loro carattere
arabizzante. Da
Monastir, lasciando la costa e spostandoci invece verso l'interno del
paese, incontriamo Kairouan, città santa dell’Islam fondata nel
671 a.C. e inserita nel 1988 dall’UNESCO tra i patrimoni
dell’umanità, famosa per la Grande Moschea e per la cinta muraria
color sabbia lunga oltre tre chilometri che circonda la città. Le
tappe successive che consiglio sono le città di El Jem (città
agricola dominata dal suo anfiteatro mozzafiato in grado di ospitare
35.000 spettatori seduti e le cui rovine vennero dichiarate nel 1979
patrimonio dell’umanità), Sfax (a 270 km da Tunisi, seconda città
della Tunisia famosa per la produzione dell’olio) e Gafsa (circa
355 km lontana da Tunisi). A
ridosso del confine con l’Algeria ci imbattiamo finalmente in
quelle che sono le più tipiche città arabizzanti tunisine, ancora
incontaminate dal turismo selvaggio e che conservano dunque ancora
intatto fino a oggi tutto il loro charme. È proprio in queste
località che consiglio di rifugiarvi: non solo è facile restare
incantati dalla bellezza dei loro paesaggi, ma, per chiunque voglia
compiere non solo una vacanza ma soprattutto un’esperienza di vita
questi posti sono il luogo ideale per ritrovare se stessi, dedicarsi
alla meditazione e alla contemplazione della natura. In queste
località pare che il tempo si sia fermato da anni ma le popolazioni
che abitano queste terre non sembrano soffrire di questa mancanza.
Giunti in questa zona del paese il modo più comodo e veloce per
spostarsi è sicuramente un fuoristrada 4x4: un’esperienza, ve lo
assicuro, davvero divertente! Midès,
Tamerza e Chébika sono tre oasi di montagna situate nel deserto
roccioso: a volte il percorso per raggiungerle si fa difficile e
impervio ma verrete ripagati dalla vista di splendide cascate e
bacini naturali dove potervi rinfrescare. Qui si può ammirare il
magico Chott El Jérid, il lago salato più esteso del Nordafrica e,
se avrete la fortuna di giungervi nelle ore più calde della
giornata, sarete anche testimoni della visione di alcuni miraggi.
Trovandoci ancora nella parte rocciosa del deserto è d’obbligo
alloggiare almeno una notte a Tozeur (una delle più grandi oasi
tunisine, costituita da circa 200.000 palme e che raduna circa una
ventina di villaggi) nelle tende che gentilmente i beduini, dopo
avervi offerto una cena a base di pecora bollita, allestiranno per
voi. Siamo ormai a 452 km da Tunisi. Spostandoci
verso oriente invece, il deserto si fa sabbioso e, proprio per
l’inconfondibile color giallo-zafferano della sabbia, viene
chiamato in questa zona Zaafrane. Qui incontriamo la città di Douz,
conosciuta come “la porta del Sahara” e ospitata da quella che
anticamente era l’oasi più importante della zona. È questa una
delle città romane meglio conservate del Maghreb; non solo ospita
uno dei mercati più caratteristici del paese, nel quale è
conveniente acquistare stoffe, tappeti, e in cui si possono ammirare
rose del deserto dalle dimensioni fuori dal comune e gioielli dalle
forme e dimensioni più inusuali, ma è soprattutto famosa per il
festival internazionale del Sahara che richiama tutte le tribù
nomadi da Tunisia, Algeria, Libia ed Egitto. Ci troviamo a circa 498
km da Tunisi. L’ultima
tappa che consiglio, e forse la più caratteristica, è lungo la
costa sud-orientale della Tunisia. Vale la pena infatti fermarsi
alcuni giorni a Matmata: questo è un villaggio di origine berbera
caratterizzato da vecchie costruzioni troglodite che permettono in
estate di sopravvivere alle temperature aride di questa zona (che
sfiorano ben i 45°). Queste costruzioni, oggi utilizzate dalle
popolazioni locali come alloggio per i turisti più avventurieri,
insieme ai mozzafiato paesaggi lunari del deserto furono il set del
film Guerre Stellari. Poco distante da Matmata incontriamo Médenine,
la principale città della Tunisia sudorientale, famosa per i ksour,
villaggi fortificati, e per i ghorfas, granai a forma semicilindrica
che fecero anche questi da set ad alcune scene di Guerre Stellari,
utilizzati dai beduini, ma anche e soprattutto dai turisti, come
ricovero notturno. Buon
viaggio!!!
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3 commenti:
Shcalla!Articolo superinteressante!!!
bell'articolo...ma ci volevano millemila foto, per intermezzare ciò di cui parli con un qualche riferimento visivo ;)
Eh si eh, un po' più di foto sarebbe state l'ideale! Comunque bello bello!!!
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