martedì 10 maggio 2011

Wipeout Snake's Rock Bombing 2011

Ecco il video, le foto, l'articolo!





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Longskate. Una parola, un mondo intero dietro, uno stile di vita che trae le sue radici più profonde nella California del lontano 1960. Nei giorni di piatta qualcuno inventò una tavola con quattro ruote con cui cimentarsi in evoluzioni di ogni genere. Ma oggi non ero in California; ma in Sardegna, location Perdepibdera- Gonnosfanadiga, dove si è tenuto il 1° Wipeout Snake's Rock bombing, raduno di Longbord e Downhill. Dietro al nome un po’ contorto si nasconde una disciplina affascinante ; immaginatevi sopra una tavola lunga più o meno un metro, attaccateci quattro ruote, e ora buttatevi giù da una collina lungo una strada piena di curve, con velocità di punta nell’ordine dei 70 Km orari. Ho reso l’idea?. 19 skater, una giuria, una strada e il pubblico appostato ad ogni curva.
Ma andiamo con ordine. Partenza mattina presto, arrivo al parco in località Perdepibera verso le 10. Lungo la strada incrociamo qualche skater che testa il percorso prima della gara. In cima troviamo un ad accoglierci lo stand dei ragazzi di Wipeout, sponsor dell’evento. La deadline (credo sia meglio definirla così che linea di partenza!) si trova in cima, all’inizio della discesa; il percorso si snoda lungo la strada che collega il parco a Gonnosfanadiga, paese che si trova a valle, per una distanza complessiva di circa 2km irti di curve e tratti rettilinei. La partenza della gara è stabilità alle ore 2, c’è tutto il tempo per scolarsi qualche birra e mangiare qualcosa immersi nella natura di questo bellissimo parco.
Decido di piazzarmi con qualche amico vicino a un tornante molto veloce, e armati di macchina fotografica e videocamera attendiamo l’inizio della competizione. Le runs prevedono la discese dei concorrenti suddivisi in batterie da 3, con l’eliminazione dello skater che per ultimo taglia il traguardo. La strada è stata messa in sicurezza e il pubblico è ormai posizionato su diversi angoli del percorso. Iniziano le prime discese. Ciò che colpisce è la velocità a cui sfrecciano su quelle tavole apparentemente instabili; i più temerari affrontano il nostro tornante al massimo, altri decidono di mostrare al pubblico qualche evoluzione che strappa parecchi applausi. Le prime runs si concludono senza problemi, mentre il furgone della staff fa avanti e indietro raccattando a valle gli skaters. Il clima è decisamente perfetto, un sole fantastico e zero smog cittadino. L’affluenza di pubblico non è male, nonostante la poca visibilità di questo sport, e non mancano i fotografi lungo tutto il percorso. Dopo circa un oretta di gara arriviamo alle fasi finali. 4 skater sopravvissuti, non sono pochi infatti quelli tornati su con tagli e graffi qua e la!. Il sole e il caldo si fanno sentire parecchio, ma la tensione e l’attesa per le finali è più forte. Abbiamo quattro contendi alla vittoria finale: Daniele Fronteddu, Sandro Murgia, Luca Senis e Giacomo Sanna.
Le finali sono decisamente dure, gli skater non si risparmiano, e si vede qualche manovra decisamente al limite a folle velocità. Sanna e Senis arriveranno rispettivamente 3 e 4; la finale è una battaglia tra Fronteddu e Murgia. Decidiamo di goderci l’arrivo in volata e così scendiamo a valle; il mio spirito ringrazia le mie gambe un po’ meno. Ci piazziamo a pochi metri dal traguardo in attesa di vederli sbucare dall’ultimo tornante. Eccoli, Murgia è davanti a Fronteddu e taglia il traguardo per primo, aggiudicandosi la vittoria!. Cerco di strappare qualche parola ai ragazzi ma l’unica cosa che sento, a parte le urla, è “Birra fresca”; tutti stipati sul furgone dello staff, si torna in cima per le premiazioni!
Che dire, una bella manifestazione, che ha messo in luce l’essenza di uno sport semisconosciuto in un paese che al di la del pallone da calcio vede ben poco. Ma soprattutto uno sport dove la competizione assume un connotato diverso, visto che il Longoboard, come lo Skate e il Surf non sono solo sport, ma dei veri e propri modi di vivere e di stare in contatto con la natura e con la realtà urbanistica in cui si contestualizzano. Può sembrare retorica, ma solo chi vive o chi è contatto con questo ambiente può capire cosa intendo. Dopo una giornata come questa mi è quasi venuta voglia di rispolverare la mia tavola, almeno per usarla come mezzo di trasporto a emissioni zero! Ringrazio e saluto i ragazzi della Longboard crew di Arbus e lo staff di Wipeout, spero presto di vedere qualche altra manifestazione con ancora più pubblico e ancora più skater.

Go surfing.

Massimo Manno