lunedì 21 maggio 2012

ALTROVE: Consigli di viaggio: Tunisia.


Un viaggio in Tunisia dovrebbe implicare non solo la visita delle più note località turistiche (Tunisi, Bizerta, Djerba, Tabarka, Hammamet, Monastir), che purtroppo oggi sono sempre più occidentali nei loro usi e costumi, ma soprattutto la visita di quelle località e città ancora oggi in gran parte incontaminate dal turismo selvaggio, dove, non solo la grande musicalità della lingua araba la fa da padrona nella vita quotidiana, ma dove ancora oggi il ritmo della giornata viene scandito dal sorgere e dal calare dal sole, dal canto dei galli, dal richiamo del muezzin alla preghiera, dal profumo del pane fresco e dall'inconfondibile aroma delle pietanze a base di curry. Se da un lato importanti città come Tunisi (capitale politica del paese, famosa per il suo suq, il Parco del Belvedere, la cinta muraria della città antica e le sue porte) e Hammamet richiamano ogni anno un grande afflusso di turisti per il loro costo limitato, le spiagge e i moderni alberghi di lusso dotati di ogni comfort, la maestosità delle loro medine, i colori delle stoffe dei suq e la loro facile accessibilità, chiunque voglia realmente immergersi nel mondo arabo lasciandosi alla spalle l'aura occidentale che ci caratterizza, deve inevitabilmente spingersi più a sud del paese. Partendo da Tunisi con un louages, un tipo di taxi che trasporta, per una tariffa forfettaria abbastanza bassa, molti viaggiatori, nel nostro percorso diretti a sud verso il deserto sono inevitabili alcune soste: meritano sicuramente una visita accurata il museo del Bardo, situato alla periferia occidentale di Tunisi, museo archeologico che si sviluppa su tre piani e che contiene la più ricca collezione di mosaici romani del mondo, e Cartagine, oggi sobborgo di Tunisi, inserita nel 1979 dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità, fondata nel 814 a.C. e famosa per le sue rovine. Poco distante da Cartagine, a circa 20 km da Tunisi, è obbligatoria la sosta a Sidi Bou-Said, piccolo e delizioso villaggio fondato nel Duecento e situato in cima a una collina affacciata sul mare sulla quale si trova il marabutto del santo fondatore del paese. Il paese, luogo di incontro di tutti gli artisti, si caratterizza per le sue case, tutte di un bianco splendente che contrastano con l’intenso azzurro di porte e balconi, ed è inoltre particolarmente famoso per il festival dei Sufi che circonda il paese di un intenso soffio mistico. Proseguendo lungo la costa incontriamo le città di Hammamet (a circa 60 km da Tunisi, famosa stazione balneare dotata dei più moderni hotel e dominata, nella piazza centrale, dal monumento al ciclamino, fiore rappresentativo della città e del mondo arabo), Sousse (a 143 km da Tunisi, terza città della Tunisia famosa per la sua medina, inserita nel 1988 tra i patrimoni dell’umanità dall’UNESCO, particolarmente pittoresca e animata, per la Grande Moschea, il Museo Nazionale, e le catacombe) e Monastir (a circa 160 km da Tunisi, famosa per i suoi paesaggi e per le spiagge che la rendono una delle prime stazioni turistiche della Tunisia, per il mausoleo di Bourguiba, primo presidente della Tunisia, il Museo Islamico, e per il Ribat di Harthema). Sono anche queste importanti città, molto interessanti da visitare, ma che a causa del sempre maggiore afflusso turistico proveniente dall'occidente hanno perso il loro carattere arabizzante. Da Monastir, lasciando la costa e spostandoci invece verso l'interno del paese, incontriamo Kairouan, città santa dell’Islam fondata nel 671 a.C. e inserita nel 1988 dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità, famosa per la Grande Moschea e per la cinta muraria color sabbia lunga oltre tre chilometri che circonda la città. Le tappe successive che consiglio sono le città di El Jem (città agricola dominata dal suo anfiteatro mozzafiato in grado di ospitare 35.000 spettatori seduti e le cui rovine vennero dichiarate nel 1979 patrimonio dell’umanità), Sfax (a 270 km da Tunisi, seconda città della Tunisia famosa per la produzione dell’olio) e Gafsa (circa 355 km lontana da Tunisi). A ridosso del confine con l’Algeria ci imbattiamo finalmente in quelle che sono le più tipiche città arabizzanti tunisine, ancora incontaminate dal turismo selvaggio e che conservano dunque ancora intatto fino a oggi tutto il loro charme. È proprio in queste località che consiglio di rifugiarvi: non solo è facile restare incantati dalla bellezza dei loro paesaggi, ma, per chiunque voglia compiere non solo una vacanza ma soprattutto un’esperienza di vita questi posti sono il luogo ideale per ritrovare se stessi, dedicarsi alla meditazione e alla contemplazione della natura. In queste località pare che il tempo si sia fermato da anni ma le popolazioni che abitano queste terre non sembrano soffrire di questa mancanza. Giunti in questa zona del paese il modo più comodo e veloce per spostarsi è sicuramente un fuoristrada 4x4: un’esperienza, ve lo assicuro, davvero divertente! Midès, Tamerza e Chébika sono tre oasi di montagna situate nel deserto roccioso: a volte il percorso per raggiungerle si fa difficile e impervio ma verrete ripagati dalla vista di splendide cascate e bacini naturali dove potervi rinfrescare. Qui si può ammirare il magico Chott El Jérid, il lago salato più esteso del Nordafrica e, se avrete la fortuna di giungervi nelle ore più calde della giornata, sarete anche testimoni della visione di alcuni miraggi. Trovandoci ancora nella parte rocciosa del deserto è d’obbligo alloggiare almeno una notte a Tozeur (una delle più grandi oasi tunisine, costituita da circa 200.000 palme e che raduna circa una ventina di villaggi) nelle tende che gentilmente i beduini, dopo avervi offerto una cena a base di pecora bollita, allestiranno per voi. Siamo ormai a 452 km da Tunisi. Spostandoci verso oriente invece, il deserto si fa sabbioso e, proprio per l’inconfondibile color giallo-zafferano della sabbia, viene chiamato in questa zona Zaafrane. Qui incontriamo la città di Douz, conosciuta come “la porta del Sahara” e ospitata da quella che anticamente era l’oasi più importante della zona. È questa una delle città romane meglio conservate del Maghreb; non solo ospita uno dei mercati più caratteristici del paese, nel quale è conveniente acquistare stoffe, tappeti, e in cui si possono ammirare rose del deserto dalle dimensioni fuori dal comune e gioielli dalle forme e dimensioni più inusuali, ma è soprattutto famosa per il festival internazionale del Sahara che richiama tutte le tribù nomadi da Tunisia, Algeria, Libia ed Egitto. Ci troviamo a circa 498 km da Tunisi. L’ultima tappa che consiglio, e forse la più caratteristica, è lungo la costa sud-orientale della Tunisia. Vale la pena infatti fermarsi alcuni giorni a Matmata: questo è un villaggio di origine berbera caratterizzato da vecchie costruzioni troglodite che permettono in estate di sopravvivere alle temperature aride di questa zona (che sfiorano ben i 45°). Queste costruzioni, oggi utilizzate dalle popolazioni locali come alloggio per i turisti più avventurieri, insieme ai mozzafiato paesaggi lunari del deserto furono il set del film Guerre Stellari. Poco distante da Matmata incontriamo Médenine, la principale città della Tunisia sudorientale, famosa per i ksour, villaggi fortificati, e per i ghorfas, granai a forma semicilindrica che fecero anche questi da set ad alcune scene di Guerre Stellari, utilizzati dai beduini, ma anche e soprattutto dai turisti, come ricovero notturno. Buon viaggio!!! 



3 commenti:

Manuelito ha detto...

Shcalla!Articolo superinteressante!!!

Davide "boldraker" Boldrini ha detto...

bell'articolo...ma ci volevano millemila foto, per intermezzare ciò di cui parli con un qualche riferimento visivo ;)

Camilla Fois ha detto...

Eh si eh, un po' più di foto sarebbe state l'ideale! Comunque bello bello!!!