venerdì 29 giugno 2012

StambFest: presenti!

Stasera e domani saremo presenti allo StrambFest, bellissima iniziativa organizzata da Alterazioni. Ci saremo anche noi con il nostro banchetto di libri da liberare. Fateci un salto, ecco la locandina:



Programma:

Martedì e Mercoledì 26 e 27 Giugno, dalle ore 09.00 alle 13.00 c/o Scuole Elementari Via Paganini
Laboratorio di teatro e musica "La pentola brontolona" basato sull'improvvisazione creativa con oggetti di uso quotidiano, rivolto a bambini dai 6 ai 10 anni, curato da Daniela Castiglione e Paolo Sanna

Giovedì 28 c/o Casa Museo Dona Maxima

ore 19.00 Spettacolo teatral-musicale "La pentola brontolona"
ore 20.30 "or'é xena" degustazione di fantasie di riso e zafferano di S.Gavino
ore 21.30 Proiezione del cortometraggio "Il Consenso" di Luigi Scaglione (Napoli 2011)
ore 22.00 live on stage RITUALI (RI) NATIVI QUINTETTO (Jazz)
ore 23.00 live on stage UNCLE FAUST (Psichedelia)

Venerdì 29 c/o Casa Museo Dona Maxima

ore 19.00 IMPRORING SARDEGNA + COBRA, meeting regionale di improvvisazione
ore 20.30 "or'é xena" degustazione di fantasie di riso e zafferano di S.Gavino
ore 21.30 Proiezione del cortometraggio "Bus Scum" di Luigi Scaglione (Polonia 2010)
ore 22.00 live on stage TAKOMA (British Folk)
ore 23.00 live on stage DAINOCOVA (Indie-Rock)

Sabato 30 c/o Casa Museo Dona Maxima

ore 16.00 – 19.00 Laboratorio di batteria "Dal Free a Domani", un' ipotesi di ascolti, parole, e note sui primi batteristi FREE a cura di Paolo Sanna
ore 19.00 djZIMBRA (giradischi) & M.MASSA (tromba e live electronics)
ore 20.30 "or'é xena" degustazione di fantasie di riso e zafferano di S.Gavino
ore 21.30 Proiezione del cortometraggio "Il Principio del Terzo Escluso" di L. Scaglione (Napoli 2011)
ore 22.00 live on stage NOBODY IN "k" SPACE (tribute to 2001 Odissea nello Spazio) + VISUALS
ore 23.00 live on stage HOLA LA POYANA (Indie-Blues)
ORE 00.30 @SLEEPWALKERS (Guspini) OFFICIAL AFTERSHOW
"DISCOFAIRYLAND OPEN AIR"

Nei giorni del festival sarà possibile visitare la varie mostre allestite da RIP/ART

lunedì 25 giugno 2012

24effepiesse: KENEFILM- I film preferiti dai Kenemèri's



A furia di raccontare le sue storie, un uomo diventa quelle storie. Esse continuano a vivere dopo di lui, e così egli diventa immortale. 
(Will Bloom)  

Avrei potuto fare la figa e scegliere un film polpettone, di quelli impegnati, un po' radical chic, ma rispettati dai più. Ma non riesco a mentire neanche tramite un foglio elettronico, perciò parlerò del mio vero film preferito. Accidenti, avrebbe potuto essere "Il settimo sigillo" (che mi piace molto, ma non è il mio preferito), e invece è "Big Fish" di Tim Burton, sì, proprio questo. Ci sono altri film che mi piacciono da impazzire, come "Into the Wild", ma "Big Fish" ha qualcosa in più, porta con se un radicato sentimento quasi familiare, non so come spiegarlo, è forse l'affresco del primordiale rapporto padre-figlio meglio riuscito nella storia del cinema. Mi prendo la responsabilità di questa mia ultima affermazione, forse per i critici ci sono film di gran lunga superiori su questo argomento, ma per me no. Questo film pur essendo fiabesco è più vero di un qualsiasi lungometraggio drammatico con situazioni credibili, vero nella sua assurdità. Ci sono giganti, pesci enormi, gemelle siamesi, streghe dall'occhio di vetro, situazioni inverosimili. C'è tanta fantasia, tanti rimandi ad altri film del passato e alla letteratura di spessore, c'è un po' di tutto, ma in fondo è un continuo inseguirsi tra passato (favolistico e colorato) e presente (reale e quasi oscuro) che infine si confondono in un finale grandioso. "Big Fish" è uscito nel 2003, ha un buon cast con Ewan McGregor, Albert Finney, Jessica Lange, Helena Bonham Carter, Steve Buscemi e Danny DeVito, ha una storia convincente, un finale emozionante, un regista capace e una colonna sonora impeccabile a cui ha contribuito anche Eddie Vedder con la canzone "Man of the Hour" (inutile dire quanto sia bella). Questo film ha tutto ciò che mi può piacere, e il risultato finale è una pellicola perfettamente in linea con la mia persona, per questo motivo è il mio preferito. 



La storia è più profonda di quanto possa apparire, l'intreccio è magico. Un padre che racconta delle storie assurde e grottesche al figlio, e un figlio talmente attaccato alla realtà da allontanarsi dal proprio padre a causa della sua naturale tendenza all'esagerazione. Un padre incompreso, un figlio che si sente meno importante del mondo fantastico in cui suo padre pensa di vivere. Un padre eccentrico e un figlio normale. Ma cos'è la normalità? Me lo chiedo ancora, dopo tanti anni che guardo questo film. Ed Bloom non è un padre modello, ma è un uomo che vive la sua vita al meglio e senza paura di mostrarsi per ciò che è. Chi non vorrebbe essere così? Ed Bloom è le sue storie, è una loro estensione e loro lo cullano fino alla fine, sono il suo mondo, e alla fine forse anche suo figlio Will riesce a comprenderle. 
Se l'avete già visto capirete di cosa sto parlando, se non l'avete mai visto vi consiglio di farlo, ma attenzione, non è il classico film di Tim Burton, è una versione potenziata del regista, che raramente si è ripetuta. Non me ne vogliano i Burtoniani doc, per dovere di cronaca vi assicuro che io lo adoro, ma forse questo è stato il suo momento più alto, pur avendo realizzato altri film di altissimo livello, qui sublima se stesso da ogni punto di vista. 
Il pesce è grande, il film pure. Preparate i fazzoletti e i pop corn e buona visione.








giovedì 21 giugno 2012

Leggendone: Lo Scontro di Classe


Il libro che vi voglio consigliare oggi è “Lo scontro di classe “ di Reclus Malaguti, uscito nel 1973. 
“Lo scontro di classe” è l'autobiografia dell'autore, in cui ci parla di un periodo storico relativamente ampio che va dalla prima guerra mondiale al fascismo, dalla seconda grande guerra alla lotta partigiana, dalla liberazione alle nuove lotte sociali. 
Un libro sicuramente interessante per chi ama la microstoria, fatta di gente comune la cui condizione sociale ed economica viene plasmata dalla macro-storia e dai governanti, le cui decisioni ricadono sulla popolazione dall'alto, senza possibilità di scelta. 
Ma la bellezza di questo libro va ben oltre l'interesse storico. 
Quello che Reclus vuole offrirci con il suo romanzo non è una semplice testimonianza ma un'aspra critica, tutt'ora molto attuale, contro un potere e una società classista caratterizzata da forti squilibri economici e sociali, da una giustizia che non è veramente uguale per tutti, da un potere oppressivo che limita la libertà di espressione e il dissenso, da condizioni lavorative che hanno più i tratti della schiavitù e da una religione al servizio del potere che - con la promessa del paradiso e la minaccia del castigo divino - mantiene la popolazione in una schiavitù psicologica che impedisce qualunque reazione. 
Quello che Reclus ci offre è l'esempio di una famiglia che, nonostante la misere condizioni in cui si trova, i pregiudizi e le persecuzioni, non ha mai chinato la testa davanti al padrone, ha lottato e pagato per l'affermazione della libertà e dei diritti che sono di tutti e non solo di alcuni. 
Quello che lo scontro di classe ci insegna è che l'unione fa la forza e che solo lottando tutti insieme si può riuscire a cambiare qualcosa. 
“A parlare sempre di dolore e di lotte è facile infastidire qualche persona. Ma non proveranno fastidio coloro che sanno come la libertà e la giustizia siano sempre il frutto di lotte e di travagli patiti dagli uomini. Molti hanno dovuto dare la vita perché vi fosse una società più giusta, senza sfruttati e senza sfruttatori, più libera e senza persecuzioni. Tutto ciò purtroppo non è finito. Anzi siamo appena al principio” Reclus Malaguti. 









lunedì 18 giugno 2012

ALTROVE: PERÚ- PARTE 3 – Sprofondare nella natura


Vivere per circa due mesi in Amazzonia è stata un'esperienza bellissima e a volte faticosa, non lo nego. Abituarsi al ritmo del Sole inusuale per me nel mese di agosto (alba ore 5, tramonto ore 18), ai ritmi della gente (perennemente in ritardo), mal si sposava con i miei personali difetti quali l'abitudine di svegliarmi tardi la mattina e andare a dormire tardi la notte.
Ciononostante piano piano le cose son migliorate, e ho capito che svegliarsi presto la mattina permette di conoscere delle abitudini della gente che non si possono osservare se non a quelle determinate ore. Permette ad esempio di notare come, anche in città, la mattina prestissimo la gente inizi le proprie attività quotidiane seguendo esattamente il ritmo del giorno, approfittando oltretutto delle ore più fresche.
Durante uno dei giorni trascorsi a Nauta, svegliarmi presto mi ha permesso di vedere come il porticciolo e il mercato si animino, e si riempiano di gente che vende e compra, di profumi e di prodotti del fiume, di pesci e banane, di polli e erbe medicinali.
Quella stessa mattina, assieme ai miei compagni di viaggio, abbiamo intrapreso una breve navigazione su un barcone di legno dotato di un motore fuoribordo chiamato pekepeke (perché si chiama così? Perché il rumore che produce è proprio questo: pekepekepeke pekepekepekepeke peke pekepeke pekepekepekepeke pekepekepekepeke) alla volta della comunità Miguel Grau, un piccolo villaggio nella foresta situato nei pressi dell'unione dei fiumi Ucayali e Marañón, dove nasce ufficialmente il Río delle Amazzoni.
In questo villaggio, composto da capanne di legno con i tipici tetti di foglie di palma, meno di dieci anni fa è stato inaugurato un “belvedere”: un'orrenda torre di metallo che svetta nel bel mezzo della comunità e che permette di osservare l'unione dei fiumi. La struttura non è altro che un pugno in un occhio, che stona completamente con la natura circostante. Ma tant'è: la presunzione di promuovere il turismo è ciò che ha spinto i governanti a costruire questo obbrobrio.
Però effettivamente la vista di cui si gode una volta arrivati in cima è spettacolare: l'immensità della foresta viene svelata e la rete dei corsi d'acqua traccia delle misteriose linee scure in mezzo al verde.
Una volta scesi dalla torre e risaliti sul pekepeke, ci siamo diretti esattamente nel punto in cui i fiumi si incontrano. Abbiamo chiesto al ragazzo che conduceva il nostro barcone di spegnere l'infernale motore e ci siamo goduti il silenzio amazzonico.
Fermi in mezzo all'incrocio dei fiumi gli unici rumori che si potevano sentire erano lo scrosciare dell'acqua sui barconi e i versi degli animali che giungevano smorzati dalle rive.
In questi attimi di tranquillità totale la sorpresa più emozionante è stata forse quella di incontrare alcuni degli abitanti del fiume: i delfini, sia quelli grigi sia quelli rosa tipici dell'Amazzonia, che si son avvicinati e sono emersi dall'acqua, quasi a salutarci.
Chiudere gli occhi mi ha permesso di sprofondare, forse per la prima volta in 26 anni di vita, nell'immensità della natura. Sentirla vicino e sentirmi parte di essa.
Poi un cellulare ha iniziato a squillare...

giovedì 14 giugno 2012

LEGGENDONE: The Rum Diary



Verso la fine degli anni cinquanta, Hunter S. Thompson partì alla volta di Porto Rico dove ad aspettarlo c'era un posto come giornalista sportivo in un quotidiano locale in lingua inglese. Probabilmente questa esperienza lo porterà a scrivere “The Rum Diary”, in Italia “Cronache del Rum”, che nonostante sia uno dei primi scritti di Thompson, raggiunge le librerie nel 1998. Il protagonista, Paul Kemp, è un giornalista che decide di farsi trasferire a San Juan, Porto Rico, per entrare a far parte della redazione del San Juan Star. Il racconto che ne viene fuori descrive la vita alcolica quotidiana di Kemp, fatta di fiumi di rum, risse e incertezza su quello che verrà dopo. Gli accompagnatori principali sono i colleghi della redazione: Sala è un fotografo che ripete ogni giorno che quello sarà l'ultimo passato sull'isola, ormai da un anno; Yeamon è un incazzoso giornalista che vive alla giornata con la sua bellissima fidanzata Chenault; Moberg è uno svedese minuto che passa tutto il suo tempo attaccato alla bottiglia e ogni volta che Kemp parla di lui non gli si danno più di venti minuti di vita; Lotterman è il capo della baracca, un direttore paranoico che cerca di tenere in piedi il giornale in mezzo al marasma generale creato dalla compagnia etilica che scrive per lui. In seguito Kemp conoscerà anche alcuni pezzi grossi col quale tirare su un po' di grana extra. Il tutto viene descritto in modo impeccabile, la lettura risulta veloce e fluida e ci si ritrova a leggere l'ultimo capitolo con la voglia di leggere un altro libro dell'autore. 
Il 28 ottobre 2011 è stato presentato, nelle sale americane, il film basato sul romanzo, “The Rum Diary”. I diritti del romanzo erano stati acquisiti da varie case di produzione cinematografica prima di finire nelle mani di Johnny Depp, grande amico dello scrittore. Fu lui a spargerne le ceneri nel cielo del Colorado aiutandosi con un cannone (furono seguite le disposizioni dello stesso Thompson) e il fatto che una persona così vicina a Thompson potesse intraprendere la realizzazione di un film su un suo scritto, non può che riempire di aspettative e curiosità per un romanzo che merita tanto rispetto quanto “Paura e disgusto a Las Vegas”. Il regista a cui venne affidato il film è Bruce Robinson, mentre Paul Kemp è interpretato da Depp. 
Visto il film, il mio consiglio da incompetente del settore è di non farsi MAI illudere dalle aspettative. Quando si finisce un libro del genere sapendo che subito dopo vedrà il film, si aspetta prima di tutto la fedeltà al romanzo, non perché sia un valore assoluto nelle trasposizioni cinematografiche ma perché non si trova ragione alcuna per modificare l'andamento di certe situazioni. 
Johnny & Co. hanno fatto di più, non solo modificando la trama, ma eliminando personaggi fondamentali e attribuendo ad altri caratteristiche che non hanno mai avuto. Il protagonista risulta un personaggio che puoi trovare in qualsiasi altro film di Depp. L'interpretazione risulta rielaborata in modo da far trasparire il giornalista Thompson nel personaggio di Paul Kemp. Forse questo non era il libro migliore per proporre al pubblico un film che parlasse di Thompson pre-Las Vegas, ma evidentemente la tentazione di accostare il giornalista Kemp al giornalista Thompson era troppo forte. Lo stravolgimento e l'eliminazione di alcuni personaggi portano conseguenze sulle vicende che accadono, portandole tutte a un livello di narrazione e originalità molto basso. 
Il mio consiglio è quello di divorare il libro e se avete tempo di guardare il film, ma senza le aspettative che un operazione del genere, giustamente, crea. L'altro mio consiglio è di non guardare il film se si ha intenzione di leggere il libro in seguito perché la rielaborazione vi anticiperebbe certe situazioni e vi trovereste a costruire una bambolina voodoo con le sembianze del bel Johnny perché vi ha spoilerato un capolavoro. 





giovedì 7 giugno 2012

Radio K240 puntata n 13

Eccoci qui per una nuova specialissima puntata di radio k240. La puntata è la numero 13, ma per scaramanzia e non per errore gli speaker vi diranno che è la numero 12. La "specialità" della puntata sta proprio nell'ospite, non un musicista, non uno scrittore, non un fumettista, bensì un tatuatore: Raffaele Atzeni (Grey Fox Tattoo).
Una bellissima chiacchierata sul mondo del tatuaggio e sul mondo dei tatuatori, qualche consiglio, qualche risata e sopratutto buonissima musica! Approfittiamo dello spazio per ri-ringraziare Lelle e per augurarvi buon ascolto!




con alcune connessioni e browser l'ascolto in streaming potrebbe dare qualche problema, in questi casi vi consigliamo di scaricare la puntata!




PS. Richiedere un unplugged ad un tatuatore era difficile, così abbiamo deciso di filmarlo mentre era all'opera nel suo studio...ecco il video!

lunedì 4 giugno 2012

EXTRAS: Oroscopo Giugno

ARIETE
Incontri interessanti vi attendono, viveteli con la consueta spensieratezza. 
TORO
Un progetto su cui avete lavorato duramente non andrà in porto, ma non tutto il male viene per nuocere: novità dietro l'angolo. 
GEMELLI
L'emicrania vi affligge da un po’ di tempo, forse pensate troppo, rilassatevi un po’ in compagnia degli amici. 
CANCRO
Questo mese vi vede un po’ indaffarati nel lavoro/studio, ma i risultati vi premieranno. 
LEONE
L’ingenuità vi fa sempre passare sopra ogni cosa, aprite gli occhi se non volete restare seriamente delusi. 
VERGINE
Ci saranno situazioni che vi agiteranno in modo particolare; prima di dare in escandescenze fate qualche respiro profondo, vi aiuterà a trovare la giusta calma per affrontarle. 
BILANCIA
Sarete tentati di dare la colpa a qualcun altro per i vostri errori; attenzione, potrebbe ritorcersi contro di voi. 
SCORPIONE
Per voi che non riuscite proprio a stare fermi questo mese ha in serbo tanti impegni divertenti. 
CAPRICORNO
Il lavoro da fare è tanto, ma con la creatività riuscirai a organizzare e godere a pieno del tempo libero. 
SAGITTARIO
Il lavoro vi assorbirà per la prima parte del mese, poi festa! 
ACQUARIO
Forse state trascurando degli impegni, attenzione: a fine mese qualcuno potrebbe risentirsi. 
PESCI
È il momento di lasciarsi le nubi alle spalle, un cambio di look e un po’ di vanità non potranno che farvi bene.