venerdì 9 novembre 2012

UOLCMEN: Galeotto fu lo streaming: Deftones "Koi No Yokan"


Vi ricordate da bambini, la spasmodica attesa del 25 Dicembre per scartare i regali? Io lo ricordo come fosse ieri, e forse sono stati gli unici giorni della mia vita in cui mi sono alzata con piacere alle 7 del mattino di mia spontanea volontà. La sensazione era un misto di felicità, affetto, ingordigia e nello sfondo si diffondevano i colori e i tessuti dell'Inverno, nell'aria odore di cannella e chiodi di garofano. Ho ancora queste sensazioni scolpite nella mente. Bene, oggi 9 Novembre 2012 quelle sensazioni si sono ripresentate a chiedere il conto, e non potrei essere più felice di così. Il mio Natale da adulta non sono più i doni, i pacchetti colorati, sono le cose che mi fanno emozionare, oggi ho scoperto una cosa che mi ha fatta entusiasmare come una bambina:" Koi No Yokan" dei Deftones.
Ho dato vita a questo putiferio per un evento che sicuramente non dirà niente ad una buona parte di voi, ma chi come me ha un amore incondizionato verso questo gruppo fenomenale non potrà che essere d'accordo con me.
Si sa, i Deftones sono molto particolari, o li si ama o li si odia, ma difficilmente lasciano indifferenti. Io li amo incondizionatamente dal '98, o forse era il '99 (non ricordo) quando fui folgorata da "Around the Fur", album di rara bellezza. Da allora la nostra storia d'amore non si è ancora conclusa e ogni volta che esce un loro album mi sento come una bambina eccitata per la magia del Natale.
I nostri, come al solito, sono stati dei Signori e hanno reso disponibile l'album in streaming qualche giorno prima dell'uscita ufficiale. Lo trovate a questo link: http://www.rollingstone.com/music/news/deftones-unleash-angst-and-tension-in-new-album-koi-no-yokan-premiere-20121108
Inutile dire che l'ho già ascoltato parecchie volte e ho ormai un'idea ben precisa del lavoro.

Foto del mio archivio personale.
Collegno (TO) 22-06-2010
Ma andiamo con ordine. Già da un mese circa sono disponibili le tracce
"Leathers" e "Tempest", più qualche registrazione demo di "Rosemary". Mica scemi i ragazzi; hanno reso pubbliche tre tra le canzoni più belle della nuova fatica, ma anche le altre non sono da meno. Questo ha creato una certa agitazione tra i fan che si sono trovati a contatto con delle canzoni validissime ma come al solito diversissime da quelle presenti nel precedente album. "Diamond Eyes" ci aveva lasciato nel 2010 con una sensazione appagamento addosso, c'era tutto: melodia e rabbia, amore e odio, tenerezza e crudeltà; non male per essere il sesto album. La sfida con la nuova fatica era difficile, ma posso affermare che "Koi No Yokan" non delude le aspettative. Non continua il discorso del precedente album, è diverso, si muove su altri piani, è carico di contrasti e scarso di sfumature, anche se rimane sempre torbido, erotico e perverso come solo loro sanno fare (consiglio la lettura dei testi). Si, perché questa volta non ci sono sentimenti confusi e intersecati tra loro, quando pestano, pestano di brutto e quando vogliono essere teneri, viene quasi da piangere. L'equilibrio è pressoché perfetto. Gli strumenti seguono ognuno una proprio storia e rispetto al passato trovo più evidente il lavoro di Frank Delgado, dj del gruppo, che costruisce un tappeto sonoro eccellente su cui Stephen Carpenter adagia magie chitarristiche ispirate come non mai. La sezione ritmica è sempre precisa e funzionale al pathos delle singole canzoni, e Chino Moreno si reinventa costruendo melodie tortuose ed esplorando terreni su cui non si era mai avventurato prima (attendo la prova live che non mi perderò sicuramente).
Ci sono tracce con un ottimo mordente come "Swerve City", "Poltergeist" e "Gauze", ma anche soffuse melodie di transizione come in "Entombed" e "What Happened To You?", queste due canzoni, parecchio intrise delle sonorità dei progetti paralleli di Chino Moreno (Teem Sleep e i Crosses). Poi ci sono le canzoni che non lasciano scampo, quelle che rimarranno dei cavalli di battaglia come "Tempest", "Rosemary", e quelle dall'equilibrio perfetto come "Romantic Dreams", "Graphic Nature" e "Goon Squad".
Poi c'è lei, il capolavoro, la canzone che da sola vale l'acquisto dell'intero album: "Leathers", perla di rara bellezza, disperata, morbosa, feticista, indimenticabile.
Insomma, non ho ancora trovato un difetto in questo album, posso dichiarare senza vergogna che è un lavoro ispirato e bello, senza compromessi.

Foto del mio archivio personale, scattata a Collegno (TO)  il 22-06-2010



7 commenti:

Unknown ha detto...

D'accordo Pienamente!!!!!!!!

Camilla Fois ha detto...

Grazie Leo!

Davide "boldraker" Boldrini ha detto...

non sono un'amante dei deftones...però appena ho tempo un ascolto glielo do...dopo questa recensione se lo merita :)

Camilla Fois ha detto...

Bravo Dà!
Ahahaha forse ho esagerato un pochino con il tappeto rosso! :P

Anonimo ha detto...

Non mancherò di ascoltarlo..un amore che risale ai tempi del liceo ;)

Camilla Fois ha detto...

Caro utente anonimo, ti capisco!:D

Anonimo ha detto...

Chino chichone