lunedì 26 novembre 2012

Altrove: Barcellona

Per tutti gli amanti dei viaggi, oggi vi voglio parlare di una città che ho visitato di recente, Barcellona. Partendo dall'aereoporto di Cagliari impiegherete circa 1 ora e 30 minuti per atterrare a Girona. Vi chiederete perchè Girona, e non l'aereoporto di El Prat che dista solo 12 km dalla città. Ebbene dovete sapere che le offerte Ryanair super scontate (ad esempio 20 euro per un volo a/r) sono molto più frequenti per Girona, e prenotando tutto all'ultimo momento è difficile riuscire a trovare voli a basso costo per El Prat. 
Da Girona arrivare a Barcellona è semplicissimo; subito fuori dall'aereoporto troverete numerosi autobus che in circa 1 ora e 10 minuti di viaggio, per il prezzo di 15 euro, vi porteranno alla stazione nord di Barcellona, proprio a due passi dall'Arco di Trionfo. 
Trovare alloggio nella città è semplicissimo: troverete soluzioni adatte a soddisfare tutte le vostre esigenze. Posti letto in dormitori, ostelli, b & b, residence e alberghi di lusso. Io, ad esempio, ho optato per la scelta di un residence di medio livello (forse un tre stelle dato che il prezzo medio a notte per persona era di circa 30 euro); una camera doppia con bagno privato, tv, aria condizionata e un fantastico balconcino, abbastanza ampio da poter cenare all'aperto, che dava sul parcheggio interno del residence. A chiunque potesse interessare, sto parlando della Residencia Erasmus Gracia, situata nella via Torrent de Olla al numero 212. La zona è molto tranquilla, piena di negozi, bar, ristoranti, pizzerie e supermercati dai prezzi modici. La fermata della metro è a due minuti di camminata dal residence, davvero una cosa positiva quando si arriva con le valigie! 
Il Quartiere Gotico
Barcellona è una città caotica, trafficata e rumorosa, piena di vita e di gente proveniente da tutte le parti del mondo. Sarà difficile che possiate annoiarvi. La rete metropolitana è efficiente, puntuale e semplice da capire (basta seguire i colori!), ma vi consiglio di muovervi prevalentemente a piedi se volete davvero ammirare la città nella sua completezza e se non volete lasciarvi sfuggire neanche il minimo monumento. Vagando per i quartieri infatti la vostra attenzione sarà catturata da mille dettagli e altrettanti particolari architettonici che vi lasceranno a bocca aperta. 
La prima tappa che vi suggerisco di fare è quella nel quartiere (Barrio) gotico: un gomitolo di stradine umide e strette dove sono numerosi i negozi di antiquariato e le botteghe. Da non perdere sono sicuramente una visita alla Catedral, fondata nel 13° secolo e completata nel 15°, il Museu Frédéric Marès, la Plaça del Rei, il Museu d’Història de la Ciutat, e infine la Plaça de Sant Jaume, dove si trovava il forum, la piazza pubblica della colonia romana, dove si svolgevano tutti gli eventi della vita quotidiana e pubblica. Il nome di Jaume viene dalla chiesa che vi sorgeva fino al 1824. Oggi vi si fronteggiano gli edifici del municipio (Ajuntament) e del governo catalano (Generalitat). 
Rambla
La seconda tappa che vi consiglio è quella nella Rambla, dove realmente batte il cuore pulsante della città. Quest’arteria popolare soddisfa tutte le curiosità: le varie e innumerevoli bancherelle, i richiami dei commercianti del Mercat de la Boqueria (sorto nel 1860), l’Església de Betlem, iniziata nel 1681, rifugio delle beghine e nucleo degli edifici occupati dai gesuiti fino alla loro espulsione (1767) e il cui interno fu incendiato durante la Guerra Civile nel 1936, i saltimbanchi, gli uomini-statua, i pittori, i musicisti e gli artisti di strada. Il primo impatto visivo a cui sarete sottoposti sarà quello di Plaça de Catalunya: una piazza ampia e irregolare, sorta quando furono demolite le mura nel 1854, che funge da cerniera tra la città vecchia e l’Eixample. Fu ristrutturata nel 1927 ed è il centro nevralgico della città. Passeggiando per La Rambla vi imbatterete nella Casa Beethoven, dove da quasi un secolo vengono riunite le partiture, i testi e i libretti di ogni possibile brano musicale, nel Grand Teatre del Liceu, inaugurato nel 1847, e che nonostante due incendi, uno nel 1861 e uno nel 1994, ancora vi colpirà per il suo splendore, e nella Plaça Reial. Se camminare non vi spaventa, percorrendo tutta La Rambla arriverete a Barceloneta e alla sua spiaggia. Il paesaggio è dominato dal Monumento a Cristoforo Colombo, una colonna alta 60 metri eretta in occasione dell’Esposizione Universale del 1888, come omaggio al navigatore. Se vi viene voglia di vedere il porto imboccate l’elegante Rambla de Mar, una passerella aerea e mobile che come un’onda di metallo dal 1994 si staglia nel cielo e che conduce al Moll d’Espanya, ora un prolungamento della città. Da non perdere sono anche la visita all’Esglèsia de la Mercè, al carrer Ample e al carrer de la Mercè. Lungo la Ronda del Litoral potrete visitare il Museu d’Historia de Catalunya, e il Palau de Mar, oggi sede del Museo di storia della Catalogna. 
Il quartiere del Raval, più noto con il nome di Barrio Chino, un tempo regno di travestiti, prostitute, delinquenti e commercianti ambigui, brulica di artisti, vecchie botteghe e stradine labirintiche. Purtroppo questa è stata la tappa più breve del mio viaggio ma vi posso comunque consigliare di non lasciarvi sfuggire il Centre de Cultura Contemporània de Barcelona, il Museu d’Art Contemporani (inaugurato nel 1995) e il Palau Güell, opera del 1888 di Gaudì. Arrivando con la metro a Urquinaona il primo edificio in cui vi imbatterete sarà il Palau de la Música, costruito nel 1908 e dal 1997 riconosciuto come parte del patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Resterete affascinati dalle sue fastose decorazioni. Da non pedere sono anche il Mercat de Santa Caterina, un mercato alimentare sorto nel 1848 e il cui nome deriva dal convento che ne occupava il sito, il Museu Picasso (il museo più visitato di Barcellona) e la chiesa di Santa Maria del Mar, costruita all’inizio del 14° secolo e che in origine sorgeva appunto in riva al mare. 
Arco di Trionfo
Tappa obbligatoria è anche quella all’Arc de Triomf; non solo segnava l’ingresso al Parc de la Ciutadella ma al suo interno vi troviamo anche il Museu de Ciènces Naturals, l’Umbracle (che ospitava un tempo la scuola botanica), l’Hivernacle (una serra di vetro e metallo, oggi trasformata in caffè), e il Parc Zoològic. 
Per questioni di tempo non sono riuscita a visitare né Plaça d’Espanya, nei cui pressi si trova il Museu Naciónal d’Art de Catalunya, né Plaça Europa. Saranno sicuramente le prime tappe del mio prossimo viaggio in questa bellissima città. In questo quartiere da non perdere sono anche la Torre de Calatrava, il Palau Sant Jordi, il Jardi Botanic (inaugurato nel 1999 e coprente una superficie di 14 ettari), l’Estadi Olímpic e la Fundació Joan Miró. La scusa per un futuro viaggio a Barcellona sarà anche la visita al Castell de Montjuïc (nome derivato dalla collina su cui sorge, appunto il Montjuïc, detto il ‘monte degli Ebrei’, o ‘monte di Giove’) al quale si arriva tramite la funicolare.
Casa Calvet
L’Eixample è invece un quartiere prestigioso, impregnato di lusso, caos e rumore. Lo raggiungerete fermandovi con la metro a Diagonal. Da qui a pochi passi vi imbatterete nella Casa Milà, l’ultimo stupefacente edificio civile costruito da Gaudí tra il 1905 e il 1910, chiamata ai suoi tempi con disprezzo la Pedrera (pietraia) per la sua facciata ondeggiante, più simile a una scultura che a un'opera architettetonica. Se invece preferite scendere a Catalunya non dovete perdervi la Casa Calvet, (luogo di origine del signor Calvet, un produttore tessile che fece costruire la casa per ospitare gli operai e gli uffici delle manifatture tessili), il primo edificio di Antoni Gaudí e l’unico con cui l’architetto vinse un premio. Nelle vicinanze dell’Eixample sorge un quartiere residenziale meta turistica d’eccezione perché accoglie alcuni fra i monumenti più emblematici della città, tra cui la Sagrada Familia, opera lasciata incompiuta da Gaudí e simbolo della città, e la Casa Macaya. Gaudí non aveva che 31 anni quando gli venne dato l’incarico del progetto della Sagrada. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1926, i lavori sono proseguiti in modo sempre più controverso tanto che negli anni sono stati molti gli artisti che ne hanno criticato l’evoluzione del cantiere. Si tratta di una costruzione monumentale e complessa, tuttora in fase di costruzione (la fine dei lavori è prevista intorno al 2030), che assorbì le sue energie fino alla morte, esemplificando l'associazione tra arte, architettura e vita che caratterizza l'intensa opera di Gaudí. Oggi la Sagrada è sempre più lontana dai progetti originali del maestro e, sinceramente, anche dalla semplice osservazione, si può notare come questa ormai sia un melange di stili che invece di arricchirne la maestosità ci portano ad interrogarci sul significato del buon gusto. Gaudí fu il massimo esponente del modernismo catalano. I barcellonesi lo soprannominarono da quel momento "l'architetto di Dio" e venne sepolto nella cripta della Sagrada Família. 
Il panorama che offre il Park Guell
Vi voglio ora parlare dell’opera che più mi ha colpita, affascinata e impressionata durante questo viaggio: il Park Güell. Quasi per caso, in un grigio giorno di pioggia dove avventurarsi per i quartieri della città sarebbe stato rischioso, decidemmo di fare due passi a perlustrare la zona intorno al residence. Fu così che ci imbattemmo nei cartelli indicanti la strada per il parco. Realizzato fra il 1900 e il 1914 da Gaudí, è un indiscutibile gioiello architettonico, riflesso del genio e della fantasia dell’artista catalano. In esso natura, scultura e architettura si confondono in una grande maestria artigianale. L’opera si integra magistralmente al paesaggio naturale e più volte lo riproduce: sono un esempio la passeggiata coperta con colonne che hanno le forme dei tronchi degli alberi o delle stalattiti, le fontane, le arcate artificiali di roccia, le mura di cinta che seguono il profilo sinuoso della montagna su cui è costruito il parco. La vista sulla città è stupefacente, consentendo una veduta d’insieme, fino al mare e oltre i campanili della Sagrada Familia. Il parco si trova infatti su una collina nella parte ovest di Barcellona, alle pendici del monte Tibidabo e nasce dall'idea del committente di Gaudì di realizzare una città-giardino sull'esempio di quelle inglesi, cioè centri abitati dove sia possibile unire le case agli elementi naturali del luogo. Delle 60 case costruite, però, solo due sono state abitate (in una si trasferì Gaudì con la famiglia), e il progetto venne abbandonato nel 1914. Vi consiglio di prendervi almeno mezza giornata per visitare il parco nella sua totalità: potreste portarvi un panino e approfittare della zona pic-nic, o perché no, iniziare la giornata con del jogging e fermarvi a fare colazione nel parco! Come ho già detto in realtà si tratta di una città-giardino di 20 ettari; all’ingresso principale sarete colpiti dalla vista di una imponente scalinata rivestita da mosaici di ceramica e vetro e ornata da una grande fontana, dominata a sua volta dalla statua di una sorta di salamandra (simbolo dell’alchimia e del fuoco), anche questa in mosaico. La scala vi condurrà alla Sala delle Cento Colonne, il cui soffitto è ornato da medaglioni di mosaico. 
Le colonne sorreggono una vasta terrazza, delimitata da una lunga panca-balaustra ondeggiante, rivestita di mosaico dai colori sgargianti. Proseguendo la passeggiata incrocerete grotte e colonnati di pietra di aspetto preistorico. 
Crema Catalana
L’ultimo consiglio che voglio darvi è dedicato alle buone forchette, agli amanti del buon cibo e delle novità. Barcellona è la città dei caffè e dei bar! Al pomeriggio non perdete dunque l’occasione di sorseggiare una buona cerveca assaporando delle gustosissime tapas (nome che pare derivi dai piattini con cui si coprivano i bicchieri di vino perché non ci cadessero le mosche), come ad esempio gli sfiziosi calamares alla romana, o le piccanti patatas bravas. Per la cena vi consiglio invece come primo piatto un’ottima paella all’arros negre (riso al nero di seppia), indimenticabile nel suo gusto, ancor più se accompagnandola ad un bicchiere di sangria, e di provare alcune delle innumerevoli tortillas per le quali la cucina catalana è famosa in tutto il mondo. Chiudete infine la serata con un particolarissimo carajillo e l’immancabile crema catalana.
BUON VIAGGIO!





5 commenti:

Unknown ha detto...

Che dire, devo solo andarci :D per ora mi accontento delle creme catalane....

Anonimo ha detto...

Non saranno mai buone come quelle che fanno li ;)

Camilla Fois ha detto...

Uno dei tanti posti che vorrei vedere!!! Grazie per il resoconto Ale, sarà una spinta in più per prendere la decisione del viaggio :D

ale ha detto...

Figurati Cami...in primavera è stupenda!

Camilla Fois ha detto...

Allora speriamo che le finanze siano dalla mia parte! :D