Foto di Marco Sanna |
Gli “ex” (non voglio
chiamarli così e andando avanti nella lettura capirete perché)
C.S.I. hanno calcato un palco in terra sarda regalandoci circa due
ore di puro godimento.
Il concerto ha preso vita
in una struttura magica, l'ex Zuccherificio di Oristano, rimasto
inutilizzato per parecchio tempo e riportato in vita per un evento
unico. La location è perfetta, una struttura post industriale
adatta al contesto, quasi una macchina del tempo dal gusto eighties
che a ogni angolo ci ricorda da dove veniamo.
Il clima è teso e le
aspettative sono tante, i musicisti si fanno attendere e nel
frattempo il freddo si insinua nelle ossa. Quando arriva il momento
tutto si ferma e un senso di calore spazza via il freddo.
Maroccolo, Zamboni,
Canali, Filippi e Baraldi (grande assente Magnelli per infortunio)
accendono la sala sin dalle prime note e si presentano da subito come
un organico forte e affiatato.
Si parte con
l'artiglieria pesante “A Tratti”, “Forma e Sostanza” e “In
Viaggio”. Mi guardo attorno e vedo già le prime lacrime scendere
nei volti di chi, come me, probabilmente li aspettava da molti anni.
L'emozione è tangibile sia sul palco che sotto il palco.
Foto di Marco Sanna |
I musicisti storici
confermano tutte le aspettative, Canali è una furia e Maroccolo si
conferma un musicista incredibile. La sorpresa, per quanto mi
riguarda, è la Baraldi. La sua voce non è solo adatta alla proposta
musicale, ma è di una bellezza rara, profonda e sul palco si sa
muovere, è magnetica e affascinante: una bella sorpresa in un
contesto già carico di emozioni.
Un momento molto toccante
è stata la cover di “La Realtà non Esiste” di Claudio Rocchi,
recentemente scomparso, un grande musicista italiano a cui è stato
reso un bell'omaggio scandito dalla voce di Zamboni.
La cosa più scioccante
del live è il fatto che non vi sia alcun senso di nostalgia. Certo,
tutti sentiamo la mancanza della formazione originale (Ferretti e
Ginevra non si dimenticano) ma qua abbiamo molto di più tra le mani.
Ciò che ha fatto a storia dei C.S.I. e dei C.C.C.P. è preso e
rivisitato ad hoc per l'occasione e il risultato è assolutamente
riuscito. I musicisti ci danno dentro e portano avanti un concentrato
di energia musicale, quasi senza fermarsi. La scaletta è scelta con
maestria per infiammare anche gli animi più miti, così si
susseguono momenti soft con “Del Mondo”, “Linea Gotica”,
“Depressione Caspica” a momenti di puro delirio con “Maciste
contro Tutti”, “M'importa 'na Sega” e la tranche dedicata ai
C.C.C.P. (“Io sto Bene”, “Curami”, “Spara Jurij” ed
“Emilia Paranoica” l'una di seguito all'altra). Ogni canzone
porta con sé dei ricordi ma anche una nuova veste, così sino alla
fine restiamo sospesi in una quasi perfetta comunione tra musicisti e
pubblico.
Il tempo sembra essersi
fermato in queste due ore e alla fine con “Irata” e “ Cupe
Vampe”, che chiudono la serata, abbiamo una sensazione di pienezza
difficilmente spiegabile; c'è stato un pezzo per tutti i gusti:
lenti, ipnotici, energici da pogo, evocativi, movimentati.
L'atmosfera non accenna a
cambiare neanche a concerto concluso e il pubblico si intrattiene
nell'enorme struttura per continuare a sognare e a parlarne.
L'Associazione Culturale
D'altra Parte ha svolto un lavoro eccellente organizzando
questo splendido concerto e il risultato ha superato le premesse,
dando, in fondo, anche una piccola speranza per la ripresa delle
proposte live in Sardegna.
Foto di Marco Sanna |
Una ripresa amatoriale di "Irata":
4 commenti:
una bella serata, grazie per l'occasione....Markos..
Davvero bella! Grazie a te per le foto MArco!
Marok dopo il tour coi Litfiba dell'anno scorso ha capito che è pieno di nostalgici che vanno ai concerti. Mannaggia a lui!
Io aspetto il grande ritorno dei LunaPop
Avendo visto entrambe le reunion, mi sembra che questa cosa abbia reso felice sia i nostalgici che i musicisti stessi. Ad essercene oggi gruppi come i C.S.I. e i Litfiba di allora...
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