Ho appena finito di vedere l'ultima
puntata della prima stagione di The Following. La recensione potrebbe
durare una frase, ma, per essere sicuro di centrare l'obiettivo
cercherò di dilungarmi un po'.
La partecipazione di attori del Cinema
in serie tv ormai non fa quasi più notizia, ormai è la prassi.
Sembra però che alcune reti spendano così tanti soldi per la guest
star di turno che agli sceneggiatori rimangono solo le noccioline,
non si spiegherebbe altrimenti una serie tv come The Following.
La star di turno è Kevin Bacon, che
interpreta il ruolo di un agente dell'FBI allontanato dal lavoro, che
ha un debole per la bottiglia e che si porta dietro un caso che gli
ha segnato la vita: l'arresto di un serial killer
ispirato ad Allan Poe, interpretato da James Purefoy (nella serie tv
"Rome" della HBO interpretava
Marco Antonio). La serie comincia con l'evasione del serial killer, e
quindi il richiamo in servizio di Kevin Bacon, che ovviamente è
quello che lo conosce meglio di tutti.
Dalla prima puntata la storia è
continuamente sopra le righe e, non raramente, in certe occasioni che
dovrebbero essere drammatiche scappa una risata per dialoghi o
situazioni veramente grotteschi.
Se siete attratti dal trash, potrebbe
essere una serie da seguire, ma se vi aspettate un bel poliziesco o
se vi affascinano i serial killer, mirate ad altro.
Non so se per puro masochismo o per
curiosità del "dove vuole andare a parare?" ho
finito la prima stagione, e vi giuro che le parole che mi sono venute
subito alla mente sono state: "ma davvero?", non per la
sorpresa, ma perché realmente non potevo credere arrivassero a
tanto.
Prevedibilità è la parola d'ordine
per questa serie. Alla prossima!
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