
Pirandello ci racconta la straordinaria vita di Mattia Pascal, straordinaria perché il caso gli offre un occasione unica: morire e vivere una seconda vita.
Casualità vuole che un cadavere trovato in fondo a un pozzo venga riconosciuto come il suo: Mattia decide di far credere a tutti di esser morto, scappando da una vita triste e opprimente per cercare la tanto ambita felicità in un “nuovo io” e in un luogo completamente diverso.
Ma l'apparente libertà totale che gli si apre si trasforma nel tempo in una orribile prigione. Infatti, che uomo è un uomo senza nome? Senza identità? Senza passato? Come può mettersi in relazione con il mondo circostante? Può un uomo vivere al di fuori della società, senza mai farne parte?

La storia ci viene narrata dalla voce stessa del protagonista che, ormai vecchio e su consiglio dell'amico don Eligio Pellegrinotto, decide di mettere per iscritto la sua particolare vita.
Un romanzo articolato e ricco di contenuti, nel quale invenzione letteraria, filosofia e psicologia si uniscono regalando nel complesso un'opera veramente unica e originale.
6 commenti:
uno dei miei preferiti di Pirandello! sempre attuale e così profondo nei contenuti! era uno troppo avanti :)
lo lessi i primi anni del liceo...sarebbe proprio da riprendere...mi era piaciuto un casino!
ps. ne abbiamo addirittura due copie per il progetto BUK
Letto, riletto e straletto!!! Sempre bellissimo!!! Grande Michi, diffondi il verbo! :D
è sicuramente uno dei miei libri preferiti :-)
La recensione mi intriga nonostante il mio pessimo rapporto con Pirandello :D
Forse è giunta l'ora di dargli un'altra chance... chissà!
Un solo aggettivo: geniale.
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