mercoledì 11 aprile 2012

UOLCMEN: Nous Autres "Il penultimo canto della cicala"

“Il penultimo canto della cicala” è il bel titolo scelto dai Nous Autres per il loro nuovo disco ma non è l'unica cosa positiva di quest' album fresco fresco, ci sono tanti altri aspetti positivi, ma badate bene, se vi aspettate una replica del precedente “Salud'e trigu”allora resterete delusi, perché qui si cambia completamente registro. Cambiano gli strumenti, cambia un certo approccio alla composizione dei brani, cambia la struttura degli stessi. Ma non cambia tutto, la voce di Antonio Matzeu rimane fedele a se stessa, come una sorta di trademark della band, e anche alcuni arrangiamenti sono abbastanza fedeli alle opere precedenti, insomma, sono sempre loro ma più maturi. Attribuiamo a questi cambiamenti un senso, che è positivo, le canzoni sono più articolate, più “grandi”, forse più malinconiche, ma anche più belle. I testi sono più introspettivi rispetto al passato, più enigmatici e meno incisivi, ma comunque adattissimi ai cambiamenti del tessuto musicale, i nostri si avventurano anche nei lidi della lingua sarda in “Figausu de Terra”, con un buon risultato finale. Particolarmente ispirato appare il testo di “Nuda”, e ho trovato molto bello il contributo dato alla band da Marcello Lasio, autore del testo di “Tetti”. 
In generale il disco è vario, non chiedetemi di incatenarli in un genere perché non è possibile, si, sono ancora folk ma c'è di più, esplorano altri territori, sperimentano, accelerano, rallentano. Non ci si annoia, riescono a giocare bene con le loro capacità e con abbinamenti poco consoni ma vincenti. 
Personalmente ho trovato le più riuscite (“Roma Cassino”, “Oltre il Respiro”, “Giusto l'essenziale” e “Tetti”) ben bilanciate e con un groove nuovo, le ritmiche sono forse una forza nuova per l'ensemble: più marcate, più importanti rispetto al passato. Gli aspetti negativi sono pochi e poco incisivi, forse un'attenzione maggiore a certe melodie e a certe metriche, ma è veramente qualcosa di marginale. 

Solitamente non parlo della veste grafica degli album, ma in questa occasione lo farò: la copertina e l'artwork in generale sono davvero ben fatti, composti da foto con dei bei colori crepuscolari e notturni, ma non opprimenti, anzi, quasi rilassanti. 
Come avrete capito, l'album mi è piaciuto parecchio, ma sopratutto mi ha stupita, e per questo lo consiglio vivamente; un po' di novità, una folata di aria fresca fanno sempre piacere in ambito musicale, se poi il risultato è anche di qualità allora merita l'acquisto.






2 commenti:

nus otr ha detto...

Troppo buona Cami!
Grazie mille per la recensione! :)

Camilla Fois ha detto...

Recensione più che meritata cari noialtri!!!